Come si fa il biotestamento

Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT)

Con la legge n. 219/2017 sono state introdotte le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT) ovvero il c.d. biotestamento.

Si tratta di disposizioni che un soggetto maggiorenne, capace di intendere e di volere ed adeguatamente informato può dare per decidere a quali trattamenti sanitari sottoporsi o non sottoporsi per il caso in cui si trovi nell’incapacità di esprimere le sue volontà.

Con le DAT il soggetto può indicare anche un “fiduciario”, ossia una persona di sua fiducia che ne faccia le veci e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie. Tale persona deve essere maggiorenne, capace di intendere e di volere e deve accettare tale nomina sottoscrivendo le DAT o con atto successivo. L’incarico del fiduciario può essere revocato dal disponente in qualsiasi momento, con le stesse modalità previste per la nomina e senza obbligo di motivazione. È bene ricordare che il fiduciario deve manifestare la volontà del disponente e non la sua personale!

E il medico cosa fa?

Il medico è tenuto al rispetto delle DAT, le quali possono essere disattese, in tutto o in parte, dal medico stesso, in accordo con il fiduciario, qualora esse appaiano palesemente incongrue o non corrispondenti alla condizione clinica attuale del paziente ovvero sussistano terapie non prevedibili all’atto della sottoscrizione, capaci di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vita.

Se sussiste un disaccordo tra medico e fiduciario sull’opportunità di non applicare le DAT, la decisione è rimessa al giudice tutelare su ricorso del rappresentante legale della persona interessata.

Come si fa?

Le DAT devono essere scritte:

– per atto pubblico;

– o per scrittura privata autenticata;

– o per scrittura privata consegnata personalmente dal disponente presso l’Ufficio dello Stato Civile del Comune di residenza oppure presso le strutture sanitarie se la Regione di residenza ne ha regolamentato la raccolta.

Quest’ultima è l’opzione di più facile portata, ma è necessario informarsi se il proprio Comune è già attrezzato per la loro raccolta.

Nel caso di atto pubblico o di scrittura privata autenticata l’atto dovrà essere custodito dall’autore oppure consegnato in Comune o nelle strutture sanitarie, mentre una copia andrà consegnata al fiduciario.

Nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, le DAT possono essere espresse attraverso videoregistrazione o dispositivi che consentano alla persona con disabilità di comunicare.

Tale atto è esente da qualsiasi tributo, imposta, diritto e tassa.

Se cambio idea?

Le DAT sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento.

Nei casi in cui ragioni di emergenza e urgenza impedissero di procedere alla revoca delle DAT con le forme previste, queste possono essere revocate con dichiarazione verbale raccolta o videoregistrata da un medico, con l’assistenza di due testimoni.

Scelta sì, ma consapevole

Scegliere a che trattamenti sanitari sottoporsi è una decisione di estrema importanza che deve essere assunta nel modo più consapevole possibile conoscendo tutte le caratteristiche dei trattamenti che si vogliono o si rifiutano. È consigliato quindi prendersi del tempo e fissare un appuntamento con il proprio medico di fiducia affinché ci spieghi nel dettaglio e con la dovuta competenza tutte le conseguenze delle nostre scelte ricordando che proprio la legge sul biotestamento qualifica il tempo dedicato dal medico all’informazione del paziente come tempo di cura e quindi non è “tempo perso”.

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Domande frequenti